Sin dall’antichità l’uomo ha concretizzato le sue idee convertendo in oggetto la creta, la pietra, il marmo, il legno, i metalli.
Tali materie - forme solide, la “massa” - a mano a mano hanno assunto sempre più la struttura di oggetti d’arte.
Il legno, adatto in particolare per l’intaglio, giacché facilmente intaccabile - purtroppo però anche deteriorabile - perché fosse salvaguardato nei secoli, ha avuto bisogno di trattamenti particolari. Per cui, oltre che per la tecnica (intaglio, scalpellinamento, sbalzo), si è dovuto studiare una patina che, nel tempo, proteggesse e salvaguardasse l’oggetto d’arte in legno.
L’esperienza, in particolare, mi viene dall’avere seguito le tappe della maturazione artistica di Raffaele Della Pia, un’ esistenza dedicata non solo all’arte del legno ma anche alla ricerca della patina protettiva.
Raffaele Della Pia, infatti, con tanta volontà, modella con precisi e secchi colpi di scalpello, con stile espressivo, con forme raffinate; con l’intaglio o lo scalpellinamento trasforma d’incanto, valorizzando figure ed oggetti, proteggendoli poi con una patina in oro-bronzo.
Già con le vibrazioni della sua fantasia adolescenziale, impregnata dalla forte suggestione dell’arte magica del Maestro pittore “Alfonso Grassi” (già allievo del grande Maestro Giorgio De Chirico).
Raffaele Della Pia, giovinetto,
aveva scolpito radiche o pezzi di legno. Via via, poi le sue opere, vennero assumendo significati sempre più precisi e leggibili, passando finalmente a scolpire i grandi pannelli con figure, ritratti, scene sacre, pale d’altare...
I progressi non si lasciarono attendere ... Il pezzo di legno, misterioso ed informe che l’Artista si lusinga della vanità di plasmarlo, di trasformarlo, di dargli con generosità, col mistero del suo genio e della sua forza, la forma, le sembianze, la vita è divenuto, di volta in volta, oggetto elettrizzante e assai ricercato. Perché? Perché con le sue figure intagliate, a sbalzo o scalpellinate nel legno, dal movimento sobrio ed aggressivo, negli equilibri studiati con minuzia, con tratti ritmati e lirici, Raffaele Della Pia che è poeta del legno, sintetizza ed esalta un’arte che trasmette continue, profonde emozioni!
Ho visto il Della Pia realizzare a volte anche opere in legno di castagno stagionato, evaporato ed essiccato a forno e ciò perché l’artista mira a valorizzare il prodotto nostrano.
E un verista classicheggiante Raffaele Della Pia, mai allusivo, molto equilibrato, armonico, misurato, con una capacità creativa che ha del sorprendente, con una abilita tecnica ed una stupenda coerenza di linguaggio.
Un figurativo, sempre molto interrogativo, che tratta le varie tematiche: dalle figure ai ritratti, dagli animali alle scene sacre.
Certamente da ammirare, per esempio, il bassorilievo di natura ecologica del 1993 con cui il Della Pia ha raffigurato Einstein emergente da un mare di catrame, sotto i raggi del sole (che, per fortuna, splende sempre alto) e la sua gestualità semantica con cui implora un cormorano tutto nero di petrolio, quasi per giustificarsi:
“È vero - sembra dire il grande Scienziato - ho inventato l’atomo, ma l’ho fatto per il bene dell’Umanità ... Non pensavo, certamente, che l’uomo, con la sua incoerenza e la sua incoscienza ...“ e, con l’impronta della folgorazione creatrice l’artista evidenzia il suo tormento interiore; con un pessimismo di fondo e il lampo della genialità, tenta di scuotere il mondo sul tema dell’ecologia, del territorio, dell’ambiente ... -
Così per le sue scene di caccia: il forte cinghiale inseguito da una muta di cani, ci riporta ai temi della violenza. Aggrovigliarsi di movimenti che strabilia per la potente forza creatrice e realizzatrice!
E il mondo contadino, ricco dì umanità, pieno di valori, di solidarietà verso i deboli e con il gran rispetto verso i vecchi, tanto presente nelle opere del Della Pia.
Un desco, una sedia sgangherata, un pezzo di pane, il fiasco di vino impagliato e la figura maschile o femminile che, con un bonario e dolce sorriso, tra il visibile e l’invisibile, rende la pacata gioia di chi, dopo aver compiuto il proprio dovere, può gustare anche il poco che la tavola offre. Il tutto è poesia, è musica, è dolcezza, arte pura perché Raffaele Della Pia è il poeta del legno!
Per il Della Pia l’opera d’arte resta il prezioso motivo di dialogo da utilizzare e da esaminare con comprensione e con amore.
E ancora, tra le tante opere, l’immagine sacra di una Madonna dal volto di donna comune, sofferente, che stimola alla fedeltà, alla Fede e, ai suoi piedi, oranti, le varie generazioni con i diversi palpiti, con il vecchio pittorico del Maestro “Alfonso Grassi”e le figure femminili della campagna irpina.
In tutte le opere del Della Pia è magia orfica perché il Della Pia è un figurativo, un razionale che nel visibile e nell’ammirabile induce al profondo ragionamento per l’ideale etico della vita stessa.
Ma Della Pia è ambizioso: vuole crescere nell’Arte. Studia e scruta la vitalità intensa, la ricerca continua, la tecnica costruita anno per anno e la patina protettiva e decorativa in oro-bronzo realizzata con cui Raffaele Della Pia ammanta i suoi bassorilievi, patina indelebile nel tempo, come indelebile nei secoli resterà certamente la purezza
di questo grande, umile scultore irpino del legno…
Il Goja della scultura lignea…
Michele Sessa |